RAGUSA

    Ragusa è una città antica, con i primi insediamenti che risalgono al neolitico, intorno al ventesimo secolo avanti Cristo. Da qualche parte, anche se gli scavi non hanno ancora rivelato con esattezza dove, sorgeva Hybla Heraia, una delle prime città dei Siculi, insieme alla “gemella” Kamarina fondata dai siracusani. Diventata città romana, faceva parte del decumano ed era costretta a pagare le decime, e patì numerosi saccheggi. Dopo la dominazione bizantina, Ragusa divenne araba per due secoli, prima di passare ai Normanni: fu questo un periodo felice per Ragusa, che con il conte Goffredo, che dimorava nell’antico castello di Ibla, vantava una delle corti più splendide di Sicilia. Dopo Ragusa seguì le diverse sorti delle città siciliane, diventando prima sveva, poi angioina, poi aragonese. Ma l’anno che cambiò per sempre la storia della città fu il 1693, quando un terribile terremoto distrusse 45 centri abitati uccidendo più di 60.000 persone, e radendo completamente al suolo sia la Ragusa antica che la Ragusa medievale.Dopo il 1693 iniziò immediatamente la ricostruzione, che portò allo sfarzo delle chiese e dei palazzi barocchi, in grado di mutare completamente l’aspetto della città ma facendola diventare un autentico gioiello ancora noto in tutto il mondo.
    Oggi Ragusa è il più importante polo finanziario del Meridione e rispetto al resto della Sicilia è una città prospera, nonché sede universitaria. Il ragusano è un distretto estremamente vivace, malgrado la carenza di infrastrutture che la piaga così come il resto dell’isola, e ha un reddito pro capite superiore al dato regionale. Le attività principali sono l’agricoltura e l’allevamento (il 60% della produzione lattiero-casearia e il 65% della produzione di carni in Sicilia avvengono nel ragusano), con eccellenze come la razza modicana, il caciocavallo ragusano, il vino Cerasuolo, unica DOCG della città. Infine, è molto importante anche il turismo, grazie all’inserimento della zona tra i patrimoni dell’UNESCO e le opportunità per quanto concerne il turismo balneare nella vivace Marina di Ragusa. La grande quantità di eccellenze gastronomiche di Ragusa la pongono come città di sicuro interesse per il turismo enogastronomico.

    Ragusa si tengono comunque durante tutto l’anno, e soprattutto in estate (a Ragusa Ibla e a Marina di Ragusa), diversi eventi: da ricordare anche il festival degli artisti di strada durante i mesi autunnali, Ibla Buskers. I prodotti tipici ragusani sono moltissimi e rappresentano delle vere eccellenze: i piatti più tradizionali sono il premiato caciocavallo ragusano, che ha la particolarità di essere lavorato in forme di parallelepipedo, l’eccellente vino Cerasuolo, prodotto nel comune di Vittoria, il cioccolato di Modica, mentre tipiche proprio della città sono le impanate pasquali, i cavati (ravioli di ricotta con sugo di maiale), il coniglio a partuisa, la carne di maiale anche in gelatina (nella forma della liatina, con testa di maiale, brodo addensato e aceto), la trippa alla ragusana, la turciniuna, le scacce, il macco o passato di fave. Amplissima, come sempre in Sicilia, l’offerta per quanto riguarda i dolciumi, dal torrone agli amaretti ai famosi “mpanatiggi” con filetto di vitello e cioccolata, i pasticcini, la pignolata. Nella zona costiera di Marina di Ragusa invece abbona il pesce fresco, anche da Donnalucata, da Scoglitti e da Pozzallo. Un altro prodotto tipico è il carrubo, che viene coltivato nella zona e utilizzato anche in cucina, grazie alla particolare farina che si può ricavare da questo frutto.
    Tra le curiosità di Ragusa, il fatto che sia nota anche come città dei cento pozzi, scavati come cisterne in epoca preistorica: secondo le leggende, erano i percorsi seguiti dai diavoli per arrivare a Ragusa direttamente dal centro della terra, ovvero dall’inferno. Da fare attenzione anche ai tre volti nascosti nei timpani delle finestre di Palazzo Bertini, i simboli della povertà, del potere e della ricchezza, ovvero un vecchio senza più i denti, un nobile e un mercante con tanto di turbante. Ancora oggi Ragusa desta la curiosità di moltissimi turisti che la visitano arrivando da tutto il mondo soprattutto dopo che la zona della val di Noto e di Ragusa è diventata patrimonio dell’umanità UNESCO, grazie alla bellezza incomparabile dei suoi monumenti barocchi.